Tutte le volte che entriamo in contatto con artisti francesi (o belgi) prima o poi si finisce sempre per parlare della loro disoccupazione e di quanto siano fortunati rispetto a quello che succede in Italia……Ecco un pezzo per chi ha un po’ di tempo e voglia di capire come funziona in Francia il sistema della disoccupazione degli artisti dello spettacolo. (Brano preso dalla pagina facebook di A.S.S.O. Nazionale- Ammortizzatori Sociali Spettacolo Organizzati)……..
IL SISTEMA DELLO “CHOMAGE”=DISOCCUPAZIONE FRANCESE, o sistema di protezione sociale contro la privazione dell’impiego, fu creato nel 1958 (per volere di De Gaulle e dei sidnacati di sinistra molto forti all’epoca) e si sottodivide in due regimi specifici :
1. Il regime dell’assurance chômage (assicurazione contro la disoccupazione), finanziato sulla base della redistribuzone delle ricchezze, cioè basato sui contributi di ogni singolo lavoratore francese di qualsiasi categoria. Questo regime indennizza le persone involontariamente private dell’impiego o in fine contratto a durata determinata e che hanno lavorato e quindi pagato i contributi. L’indennizzo mensile è calcolato in funzione del salario ricevuto. Chiaramente, i lavoratori che interrompono VOLONTARIAMENTE il loro contratto NON HANNO DIRITTO all’indennizzo. La gestione e il paritarismo di questo regime sono assicurati dall’UNEDIC, (Unione nazionale interprofessionale per l’impiego nell’industria e nel commercio), composta dalle parti sociali : organizzazioni e sindacati che rappresentano da un lato il patronato (Confindustria compresa) e dall’altro il salariato. L’UNEDIC si riunisce ogni 3 anni per aggiornare il tavolo delle trattative sindacali sulla base della situazione interna del paese e riadattare le norme.
2. Il regime di solidarietà, totalmente finanziato invece dallo Stato. E’ un regime di assistenza (reddito minimo garantito dallo Stato appunto) creato per agire laddove il regime dell’assicurazione alla disoccupazione non può più intervenire, come, per esempio, per i disoccupati a lunga durata. L’indennizzo mensile è forfettario (tra i 300 e i 600 euro mensili circa), si basa su regole difficili da enumerare e viene ciclicamente ricalcolato e rinnovato ogni trimestre se il disoccupato realizza comunque un minimo periodo di lavoro.